💸Le conseguenze dell’addio al gold standard
Lo sai che…🤔 Facebook e RayBan lanciano il loro primo occhiale multimediale?
Ciao!
Una settimana molto interessante è passata… Il 23 e il 24 settembre c’è stato l’evento dell’Italian Tech Week a Torino. Si è parlato di innovazione, dell’ecosistema dei venture capital e delle start up ma non lo so… Tanti opsiti illustri tra cui il ministro Vittorio Colao, John Elkann e l’attesissimo Elon Musk dicendo che: “Dopo Marte potremmo scoprire la vita aliena”.
Oltre a loro ci sono stati molti interventi interessanti, potete recuperare tutto da qui.
Questo è il link per condividerci con i tuoi amici e colleghi. Ti facciamo fare bella figura!
Oggi andremo a vedere:
-Le principali News della settimana
🗞️
-“💸Le conseguenze dell’addio al gold standard”
-Lo sai che…🤔 Facebook e RayBan lanciano il loro primo occhiale multimediale?
-Robe dall’Internet
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]Trend della settimana📈
News 🗞️
-Elon Musk annuncia che in ottobre Starlink uscirà dalla fase beta.
Il CEO di SpaceX Elon Musk ha twittato che la rete internet satellitare Starlink sarebbe uscita dalla sua fase beta nel mese di ottobre. Questa data è due mesi dopo la data di agosto che Musk ha dato al Mobile World Congress, quando ha anche detto che si aspettava che il servizio avesse "possibilmente oltre 500.000 utenti entro 12 mesi".→ Link
-Sorare ottiene 680 milioni di $ per la sua piattaforma NFT di fantacalcio.
SoftBank ha guidato un round di finanziamento di 680 milioni di dollari per la piattaforma di gioco da collezione di calcio fantasy non fungibile (NFT) Sorare. L'investimento porta la valutazione di Sorare a 4,3 miliardi di dollari, e parla della fiducia che gli investitori hanno nella combinazione di giochi blockchain e fantasy sport.→ Link
-PayPal lancia ufficialmente la sua nuova “super app”.
Dopo aver testato la sua nuova "super app" a luglio, PayPal ha annunciato ufficialmente la sua nuova app personalizzata all-in-one che fornisce agli utenti tutti gli strumenti necessari per gestire la loro vita finanziaria.→ Link
-Si dice che Apple stia lavorando su funzioni dell'iPhone che potrebbero aiutare a diagnosticare la depressione.
Nei documenti e nelle interviste ottenute dal Journal, Apple sta cercando di costruire un algoritmo di rilevamento affidabile per identificare i segnali trovati nei dati biometrici degli utenti iPhone, compresi i modelli di sonno, la mobilità e il modo in cui si digita sull’ iPhone. Quell'algoritmo, Apple spera, potrebbe diventare la base per nuove caratteristiche dell'iPhone.→ Link
-Amazon pubblicherà il nuovo gioco di Glowmade.
Amazon Games ha annunciato che pubblicherà un nuovo titolo di Glowmade. Con sede a Guildford, in Inghilterra, lo staff di Glowmade include veterani di Lionhead Studios. Questo gioco per Amazon sarà una nuova IP incentrata sul gioco cooperativo online.→ Link
💸Le conseguenze dell’addio al gold standard
[🕑: 3 minuti]
Ecco come promesso la seconda parte dedicata all’analisi dei fatti del 15 agosto 1971 (trovate la prima parte qui), quando il governo americano del Presidente Nixon lanciò l’annuncio shock della rivoluzione del sistema di controvalore monetario. Dopo aver analizzato la storia di quanto successo all’epoca, vedremo oggi gli effetti che ancora si riverberano ai giorni nostri.
Sono passati ormai 50 anni…
... e indubbiamente, rispetto al pre ’71, le banche centrali e gli Stati sono molto più liberi di controllare l’emissione della moneta. Per sostenere la crescita e l’occupazione è ormai prassi consolidata ricorrere all’aumento della liquidità. Così fece Alan Greenspan dopo i terribili fatti dell’11 settembre 2001, così fece Ben Bernanke dopo la Grande Recessione del 2008, così ha fatto Jerome Powell, attuale presidente della Fed nell’America che deve far fronte al disastro economico causato dalla pandemia di Covid-19.
Il discorso dell’attuale Premier italiano Mario Draghi del 2012, quando, alla guida della BCE si trovò ad affrontare la crisi dei debiti sovrani, passato alla storia per l’espressione “Whatever it takes” e alla base delle iniezioni di liquidità della Banca centrale europea, è possibile solo in un sistema monetario completamente sganciato dall’oro. Questo è l’aspetto che gli economisti neo-keynesiani, monetaristi e anche teorici di scuole minoritarie, come la MMT (Modern Monetary Theory, nuova versione del vecchio “cartalismo”) ritengono comunque uno sviluppo positivo. Anche se, c’è da dire, tutte queste filosofie di pensiero, se tendenzialmente sono favorevoli all’emissione di liquidità, si dividono sulla quantità che questa può essere immessa nel mercato e sull’opportunità di mantenere o meno l’indipendenza della banca centrale. Ma concordano nuovamente sul fatto che la moneta rappresenti un’entità fiduciaria, basata cioè sull’affidabilità delle politiche economiche, e non legata ad una commodity fisica come l’oro.
Risultati
I risultati diretti di queste politiche sono eclatanti. La liquidità globale M2 - moneta più i depositi in conto corrente, più tutte le attività ad elevata liquidità e valore certo - è cresciuta di 5 volte in un quarto di secolo, da 20mila a 100mila miliardi di dollari statunitensi. Soprattutto negli ultimi 20 anni, iniezioni di liquidità senza precedenti in occasione della Grande Recessione e della crisi dovuta alla pandemia, hanno portato ad un vero e proprio cambiamento di sistema. Assieme all’iper-liquidità è anche esploso il debito pubblico mondiale che, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, attualmente ammonterebbe a 277mila miliardi di dollari, pari al 365% del Prodotto Interno Lordo mondiale.
È sostenibile un sistema così indebitato?
Secondo una scuola economica di minoranza, la Scuola Austriaca di Economia, corriamo rischi inaccettabili.
Altro indicatore utile è la disuguaglianza. Secondo i calcoli di un economista marxista, Thomas Piketty, dal 1971 al 2010 la quota di reddito nazionale lordo detenuta dal decile più ricco è passata dal 35 al 45-50%. Piketty attribuisce l’aumento della disuguaglianza alle politiche “neoliberiste”, ma è curioso che invece coincidano con il cambiamento del sistema monetario americano - e mondiale. In un sistema in cui la Banca centrale ha il pieno controllo sulla moneta, chi è più “vicino” al sistema finanziario e allo Stato tende ad arricchirsi di più rispetto agli altri produttori.
Altro dato fondamentale, l’inflazione.
I dati dell’inflazione cumulativa negli Usa, mostrano come sia rimasta sostanzialmente stabile fino al 1971, salvo alcuni picchi dovuti alle guerre, ma in crescita costante dopo il 1971. Se è cresciuta dal 98% al 306% dal 1920 al 1970, dal 1971 al 2015 è cresciuta dal 306% al 2326,6%. L’inflazione funziona come una tassazione invisibile: riducendo il potere di acquisto, erode i risparmi.
Infine, ma non da ultimo, i fenomeni di iperinflazione sono enormemente aumentati dopo l’introduzione del nuovo sistema. Ce n’erano stati sei dal 1916 al 1921, fra cui la famosa iperinflazione tedesca, cinque dal 1941 al 1946, in occasione della Seconda Guerra Mondiale. Ma dopo il 1971 se ne contano ben 28 dal 1971 al 1996 e altri due (Zimbabwe e Venezuela) dopo il 2000.
In conclusione, non si può fare a meno di notare che l’instabilità monetaria sia enormemente aumentata dopo lo shock nixoniano. Ci si chiede dunque se questa via, che nel corso di questi decenni ha permesso di superare diverse situazioni critiche, sia ancora percorribile per molto. Bisogna tuttavia evidenziare di come, un cambiamento tanto epocale, richiederebbe per le dinamiche odierne una quantità di tempo mastodontica rispetto al passato. Non ci resta che rimanere a vedere.
Lo sai che…🤔
… Facebook e RayBan lanciano il loro primo occhiale multimediale?
[🕑: 55 secondi]
A prima vista sembrano dei classici Ray-Ban ma in realtà scattano foto, registrano video e permettono di far partire una telefonata e ascoltare musica senza mani, con l'assistente vocale. Sono i Ray-Ban Stories, gli occhiali nati dalla collaborazione tra Facebook ed EssilorLuxottica disponibili anche in Italia.
Sono forniti di due fotocamere, le quali vengono gestite dalla nuova app Facebook View. Un piccolo tasto sulla destra, come nei film futuristici o di spionaggio, permette di scattare la foto. Grazie alla connesione Bluetooth è poi possibile chiamare o rispondere alle telefonate, e riprodurre la propria musica senza la necessità di inserire auricolari.
Sono disponibili in vari modelli e colori, tutti della casa RayBan, e da settembre sono disponibili in vari punti vendita quali Salmoiraghi & Viganò e SunglassHut.
Il costo è all’incirca quello di un classico occhiale firmato, 329€, sebbene nasconda una moltitudine di funzionalità. Non si tratta del pirmo paio di smart glasses, perché Google ha fatto da apripista ad un settore che tuttavia sino ad ora stenta a decollare. Chissà che l’idea di una BigTech di legarsi al marchio italiano, sinonimo di eleganza e prestigio nel campo degli occhiali da sole in tutto il mondo, potrà consentire di superare le ritrosie iniziali. In fin dei conti anche il costo non supera quello di uno smartwatch, strumento oramai largamente diffuso.
Robe dall’Internet 🌐
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A lunedì prossimo!😎